mercoledì 10 agosto 2022

Riflessioni dopo una vacanza padre-figlia


Qualche giorno fa sono tornata a casa dal mare e ne ho approfittato per stare un po’ con il mio papà, noi due da soli. Nel mio lungo viaggio di ritorno dal mare, tra autobus e treno ho avuto il tempo per riflettere. Non vedevo l’ora di stare un po’ con lui e mi sono resa conto che nell’ultimo anno scolastico abbiamo avuto modo di scambiarci solo qualche parola a cena o un buongiorno mattutino.

Lui era al lavoro mentre io ero sempre più impegnata con lo studio dovuto alla maturità e qualche uscita con gli amici durante il weekend.

Quando ho realizzato che avrei avuto modo di stare un po’ col mio papà ( l’eroe di tutte le figlie) ero contentissima. Essendo anche la maggiore ho sempre saputo che i più piccoli hanno più necessità e quindi quando parlavo con lui spesso venivamo interrotti o stavamo facendo altre cose contemporaneamente. Lo stesso avviene quando cerco di stare 5 minuti con mia mamma, inevitabilmente qualcuno cade e sembra che stia cacando il mondo pur di avere la sua completa attenzione. (alzata di occhi al cielo)

Quindi, ritornando al punto della questione: ho passato 3-4 giorni rilassanti a casa con mio papà.

Quello che mi ha fatto più strano era poter fare rumore negli orari più svariati senza doversi preoccupare di qualcuno che dormiva, cucinavamo ciò di cui avevamo voglia senza dover pensare ad Isa ed Ago e ciò che loro potevano mangiare, insomma non c’erano vincoli.

Ogni tanto invidio quelle famiglie dove i figli hanno più o meno la stessa età e quindi i genitori iniziano a rompere meno, possono uscire senza dover chiamare la babysitter, si possono guardare film d’azione tranquillamente. ( questo è un vantaggio fantastico)

Poi però ho capito una cosa. Durante i pasti c’era una tranquillità che per il primo giorno era fantastica ma già dal secondo era diventata stancante. Riunirsi a tavola è una cosa che abbiamo sempre fatto. Salvo impegni particolari, TUTTI noi abbiamo sempre fatto il possibile per mangiare TUTTI assieme. È il momento in cui ci si dice cosa è successo di particolare durante la giornata, ci si aggiorna sugli impegni vari ( mi stupisco sempre quando alcuni miei amici mi dicono che non hanno idea di dove siano i loro fratelli in quel momento) si fanno battute, si rimprovera qualcuno perché non è seduto bene sulla sedia.

Più di tutto mi era mancato un argomento che da noi IMMANCABILMENTE viene sempre fuori durante o il pranzo o la cena ( se non in entrambi addirittura )

Rullo di tamburi: LA CACCA

Ebbene si, i miei genitori ADORANO aggiornarsi fra di loro sulle condizioni di salute dello stomaco di Isa ed Ago e quale momento migliore se non a tavola magari mentre si sta mangiando una bella vellutata di ceci color…beh CACCA, o ancora peggio…fagioli magari.

Sappiate che negherò fino alla morte in quanto io sono la prima persona che ogni singola volta supplico di bloccare questo argomento così poco…stimolante.

Comunque a parte queste riflessioni molto profonde su ciò che mi è mancato devo dire che questa vacanza ha ricaricato le mie batterie. Ci svegliavamo, facevamo colazione con calma, decidevamo cosa fare e iniziavamo la giornata. In questi giorni ho apprezzato ogni singolo momento vivendolo appieno. Papà ed io siamo andati a fare la spesa, dal market casa, dal venditore di piantine, ho steso e raccolto il bucato mentre lui riempiva e svuotava la lavastoviglie, abbiamo pulito la casa, guardato dei film. Mi ha aiutato anche a fare i quiz per la teoria della patente e infine abbiamo fatto la pasta fatta in casa per le lasagne.




















Non so come descriverlo se non che è stato bello. È stato il mio modo di essere coccolata ( non che i miei non lo facciano) a 19 anni è stato come tornare bambina per un po’.Noi fratelli maggiori infatti abbiamo tante responsabilità, avere anche solo un fratello più piccolo ci fa rendere più protettivi. Guai a toccare i fratelli minori, divento una mamma chioccia che si mette i pulcini sotto le sue ali e inizia a beccare tutti. Ma siamo anche le persone in mezzo quando un genitore litiga con uno di loro, siamo in mezzo perché abbiamo già passato quel momento e siamo cresciuti quindi ora comprendiamo meglio perché i genitori si arrabbiano, comprendiamo le loro paure, preoccupazioni, desideri ma allo stesso tempo comprendiamo i nostri fratelli, sappiamo come si sentono e cosa vorrebbero dire. Insomma il nostro è un lavoro a tempo pieno fatto di emozioni, parole non dette e alcune espresse. Fare una pausa da tutto questo mi ha dato la carica per riprendere più attiva che mai.

Vi auguro anche a voi di avere sempre la possibilità d fermarvi un attimo senza sentirvi in colpa così da riprendere con più forza.

Ella

P.S. 

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