mercoledì 31 agosto 2022

Meditare in un attimo

Questa è una frase motivazionale che desidero condividere:


Ho preso spunto da questo video:

Che bel momento

Personalmente uso quest'affermazione in più momenti della giornata, la uso per far si che la mia mente mi aiuti a cercare aspetti positivi.

Ad esempio quando sto facendo delle faccende faticose e in quel momento non ne posso più.

Mi è successo di avere un periodo pesante e mi capitava spesso di rattristarmi quando dovevo cambiare il pannolino ai miei bambini perchè fisicamente ero indisposta, avevo mal di schiena e fare certi movimenti mi creava maggior dolore. Questa frase mi ha aiutato moltissimo. Invece di pensare al dolore, alla fatica e a tutti i lati negativi della situazione mi ripetevo : che bel momento.

Con il tempo e la pratica sono poi arrivata a RINGRAZIARE.

Lo so sono le solite frasi fatte, personalmente ve ne parlo per esperienza, senza studi sulla disciplina della meditazione piuttosto che su qualsiasi altra forma di raggiungimento della felicità, lo dico solo perchè ce la si può fare.

A me ha dato un grosso aiuto, inoltre mi ha aperto gli occhi del cuore perchè dopo aver trovato un motivo qualsiasi per vedere il bello, posso esserne grata.

C'è un ultima questione che trovo importante trattare. Questa frase motivazionale funziona solo ed esclusivamente se c'è la VOLONTA'. Esatto perchè tutto avvenga è fondamentale avere la volontà di provarci.

Spero che questa condivisione aiuti qualcuna di noi che alle volte proprio non ce la fa più e desidera cambiare le cose.

Un caro saluto Bea

P.S. 

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mercoledì 24 agosto 2022

Intuito

 Guardando il video di Irina: 

24 ore con un neonato , oltre ad averlo trovato molto rilassante mi ha fatto ripensare tantissimo al mio di Intuito. Irina infatti in questo video condivide il suo modo di fare e di gestire il suo primo figlio che ha circa un mese. Ciò che fa è proprio seguire il suo intuito.

Vorrei condividere con voi un fatto recentemente accadutomi che è stato frutto del mio intuito.

Mi sono svegliata e un'idea mi è balzata alla mente in maniera così forte e sicura che mi ha praticamente sconvolto al punto tale che mi sono dovuta stendere a letto.

Direi che un'esperienza così forte non l'avevo ancora avuta.

Ero sconvolta da quest'idea perchè poteva essere la soluzione perfetta.

Ero sconvolta perchè avevo PAURA.

Cos'ho fatto dopo essere stata letteralmente " stesa"?

Ho pianto.

Mi veniva da piangere e so che farlo aiuta molto a sciogliere le tensioni.

Dopo di che ho pregato. 

Affidandomi a chi o cosa riteniamo più grande e saggio di noi.

Negli ultimi cinque anni sono cambiata moltissimo, ora mi posso definire tranquillamente non più religiosa ma sempre più alla ricerca della spiritualità nella Verità.

Il tutto è durato massimo trenta minuti perchè avevo mio marito a casa e me lo potevo permettere.

Ho chiamato un'amica per confrontarmi.

Un'amica di cui ho grande stima.

La chiacchierata con la mia amica mi ha portato una pace impressionante. 

La mia intuizione era giusta, era fattibile e parlandone con  lei mi ha mostrato come metterla in pratica senza esserne sopraffatta.

Questo cambiamento è più che altro partito da dentro di me per poi materializzarsi fuori.

Ringrazio il mio intuito e ringrazio di avere il coraggio di seguirlo nonostante alle volte mi sembri un po' pazzerello.


(l'intuito è come una strada mai percorsa che non si sa dove ti porterà)

...è solo l'inizio ma se le cose proseguono sarò felice di condividerne qua i passaggi. Se ti interessa fammelo sapere, se vuoi condividere una tua esperienza d'intuito sarò felice di leggerti.

un caro saluto Bea

Rubrica di mamma Bea

P.S. 

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mercoledì 17 agosto 2022

5 passi per avere un armadio in ordine con una famiglia numerosa

Sistemare la biancheria o i vestiti in modo tale che a prima vista si riesca a trovare tutto ciò che ci serve è stato un percorso che condivido con piacere. 
Negli anni ho sperimentato varie "tecniche" per tenere i cassetti e gli armadi in ordine. 
Perchè? C'è chi butta tutto dentro e chiude l'armadio senza farsi tanti problemi. 

Mi sono trovata qualche tempo fa con delle amiche a bere un caffè, è una delle pochissime occasioni che ho di uscire da sola e parlare, sola, tra adulti con delle donne che hanno tutt'altra vita rispetto alla mia ma quando ci troviamo condividiamo le nostre esperienze.
L'inizio dell'incontro è scherzare sui soliti temi, i figli, il marito ed eventuali eventi particolari che abbiamo vissuto. Trattiamo argomenti differenti e spesso nasce un'aspetto profondo che ci aiuta a crescere. 
Da quando mia figlia maggiore era appena nata, ho smesso di stirare anche se ho sempre amato farlo ma mi rubava troppo tempo. 
Le mie amiche stirano praticamente tutto, usano anche l'asciugatrice e mi dicono che facilita lo stirare perchè tiene il bucato più morbido. (probabilmente usano anche l'ammorbidente, cosa che non si fa a casa nostra). 
L'aspetto interessante è che oltre a usare l'asciugatrice e poi stirare il loro bucato viene riposto negli armadi ma  non li hanno in ordine. 
Quindi fai un super lavoro per poi NON avere un risultato soddisfacente. 
Per esigenze particolari devo fare molti bucati, uno al giorno di sicuro e nel week end se cambio le lenzuola, siamo in 7, ne faccio molti di più. 

Ho condiviso con le mie amiche come mi organizzo:

    1) Ho scelto di fare la lavatrice di notte e alla mattina quando mi alzo piego, non nel modo in cui lo ripongo nei cassetti, ma con delle piegature molto semplici e con le mani tolgo velocemente eventuali imperfezioni. 
Spesso mi aiutano i bambini con pezzi piccoli e comunque facciano va bene non mi cambia assolutamente la vita se la piega non è fatta bene. 
    -Quindi dopo aver piegato e riposto tutti i vestiti uno sopra l'altro rigiro il tutto rimettendo nella bacinella del bucato, le file sottosopra in modo che il peso "stiri" ulteriormente gli indumenti.
    -Dopo quindici minuti o due ore dipende da quando posso, stendo il bucato. Quando lo vado a raccogliere lo piego come poi va riposto nei cassetti e sempre con le mani stiro leggermente.
    -Mentre raccolgo divido il bucato, ogni figlio ha la sua pila di vestiti e successivamente porto a destinazione. I ragazzi grandi si arrangiano, degli altri me ne occupo io, come della biancheria per la casa. 

I cassetti ed i nostri armadi quando li apri sono un bel vedere, c'è ordine e pulizia. Ogni cosa ha il suo posto. 
Il primo passo che ho imparato è stato quindi piegare correttamente il bucato finito il lavaggio e stendere senza mollette. 

     2)Il passo successivo è stato trovare la maniera migliore di come riporre le cose negli armadi. Come sapete la nostra casa è piccola per 7 persone, quindi bisogna ottimizzare gli spazi. Abbiamo scelto di usare i cassetti perchè ci sono risultati molto più pratici. 
    -Il grande lavoro è fare il cambio stagione principalmente per chi è ancora in crescita e tra questi purtroppo ci sono dentro anch'io.... ihihih
    -Il metodo che più si avvicina al mio è quello di Marie Kondo con " Il magico potere del riordino". Ho letto alcune parti del libro, ne ho studiato il sistema per poi adattarlo alle nostre esigenze.
    -I vestiti che ripongo nei cassetti li metto tutti in orizzontale piegati su se stessi in modo tale che quando apri il cassetto si ha una visione completa di tutti gli indumenti.
    - Ripongo il bucato partendo dal fondo e prelevo gli indumenti puliti all'inizio del cassetto in modo tale che vengano usati tutti i capi e non sempre gli stessi. 

    -Qui ci sta una parentesi. Si potrebbe dire che dobbiamo essere liberi di scegliere ciò che desideriamo metterci e non essere costretti a dover usare qualunque cosa.





    3)La risposta è. IL MINIMALISMO.

    -Il passaggio che viene ora è fare decluttering ed avere negli armadi solo ed esclusivamente ciò che ci piace e ci stà bene addosso o meglio ce lo sentiamo bene e ci vediamo bene.
    -TUTTO IL RESTO, VIA
Questo punto è stato fatto un pochino per volta e tuttora continuiamo a farlo, perchè servendoci di abiti di seconda mano possiamo spesso cambiare, in qualsiasi caso si deve far spazio quindi ciò che arriva è altrettanto di ciò che si dà via. Non è un grosso problema perchè si può anche tenere due cose in più giusto per capire se vanno bene e poi al momento giusto dargli un nuovo proprietario.

    4)Nell'armadio degli asciugamani dove ci sono i ripiani, faccio una fila sola tutta visibile. 
    -Siamo in tanti e ci servono parecchi asciugamani ma messi così a vista sono belli da vedere oltre che molto pratici. 
    -Appoggio sopra il bucato pulito e prendo l'asciugamano che mi serve dal sotto la fila. 
Certo devo fare un pochino di attenzione per non rovesciare tutto. Mi servono due mani per non fare disastri, nulla d'impossibile. 

Il metodo Meri Kondo è per me esagerato, il mio bucato non stà assolutamente in piedi da solo ma nel cassetto questo proprio non mi interessa, invece resta in piedi uno attaccato all'altro e l'importante è che vedo ogni pezzo a prima vista. 

Questi passaggi mi hanno alleggerito moltissimo la vita. 

     5) Parlare di ordine come aspetto dell'homeschooling è solo una conseguenza. 

Fare istruzione parentale significa insegnare ai nostri figli che tutti gli aspetti della vita sono importanti per avere un buon risultato finale. 

L'ordine porta sempre ad altro ordine, ora voglio usare una parola che mi è tanto cara: 

ARMONIA

Mi piace molto questo termine, mi sembra di sentire un profumo delicato, dei colori caldi che scaldano il cuore, una musica che calma. 
Vedere l'ordine è rilassante e porta armonia nella casa.

La rubrica di mamma Bea

P.S. 

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mercoledì 10 agosto 2022

Riflessioni dopo una vacanza padre-figlia


Qualche giorno fa sono tornata a casa dal mare e ne ho approfittato per stare un po’ con il mio papà, noi due da soli. Nel mio lungo viaggio di ritorno dal mare, tra autobus e treno ho avuto il tempo per riflettere. Non vedevo l’ora di stare un po’ con lui e mi sono resa conto che nell’ultimo anno scolastico abbiamo avuto modo di scambiarci solo qualche parola a cena o un buongiorno mattutino.

Lui era al lavoro mentre io ero sempre più impegnata con lo studio dovuto alla maturità e qualche uscita con gli amici durante il weekend.

Quando ho realizzato che avrei avuto modo di stare un po’ col mio papà ( l’eroe di tutte le figlie) ero contentissima. Essendo anche la maggiore ho sempre saputo che i più piccoli hanno più necessità e quindi quando parlavo con lui spesso venivamo interrotti o stavamo facendo altre cose contemporaneamente. Lo stesso avviene quando cerco di stare 5 minuti con mia mamma, inevitabilmente qualcuno cade e sembra che stia cacando il mondo pur di avere la sua completa attenzione. (alzata di occhi al cielo)

Quindi, ritornando al punto della questione: ho passato 3-4 giorni rilassanti a casa con mio papà.

Quello che mi ha fatto più strano era poter fare rumore negli orari più svariati senza doversi preoccupare di qualcuno che dormiva, cucinavamo ciò di cui avevamo voglia senza dover pensare ad Isa ed Ago e ciò che loro potevano mangiare, insomma non c’erano vincoli.

Ogni tanto invidio quelle famiglie dove i figli hanno più o meno la stessa età e quindi i genitori iniziano a rompere meno, possono uscire senza dover chiamare la babysitter, si possono guardare film d’azione tranquillamente. ( questo è un vantaggio fantastico)

Poi però ho capito una cosa. Durante i pasti c’era una tranquillità che per il primo giorno era fantastica ma già dal secondo era diventata stancante. Riunirsi a tavola è una cosa che abbiamo sempre fatto. Salvo impegni particolari, TUTTI noi abbiamo sempre fatto il possibile per mangiare TUTTI assieme. È il momento in cui ci si dice cosa è successo di particolare durante la giornata, ci si aggiorna sugli impegni vari ( mi stupisco sempre quando alcuni miei amici mi dicono che non hanno idea di dove siano i loro fratelli in quel momento) si fanno battute, si rimprovera qualcuno perché non è seduto bene sulla sedia.

Più di tutto mi era mancato un argomento che da noi IMMANCABILMENTE viene sempre fuori durante o il pranzo o la cena ( se non in entrambi addirittura )

Rullo di tamburi: LA CACCA

Ebbene si, i miei genitori ADORANO aggiornarsi fra di loro sulle condizioni di salute dello stomaco di Isa ed Ago e quale momento migliore se non a tavola magari mentre si sta mangiando una bella vellutata di ceci color…beh CACCA, o ancora peggio…fagioli magari.

Sappiate che negherò fino alla morte in quanto io sono la prima persona che ogni singola volta supplico di bloccare questo argomento così poco…stimolante.

Comunque a parte queste riflessioni molto profonde su ciò che mi è mancato devo dire che questa vacanza ha ricaricato le mie batterie. Ci svegliavamo, facevamo colazione con calma, decidevamo cosa fare e iniziavamo la giornata. In questi giorni ho apprezzato ogni singolo momento vivendolo appieno. Papà ed io siamo andati a fare la spesa, dal market casa, dal venditore di piantine, ho steso e raccolto il bucato mentre lui riempiva e svuotava la lavastoviglie, abbiamo pulito la casa, guardato dei film. Mi ha aiutato anche a fare i quiz per la teoria della patente e infine abbiamo fatto la pasta fatta in casa per le lasagne.




















Non so come descriverlo se non che è stato bello. È stato il mio modo di essere coccolata ( non che i miei non lo facciano) a 19 anni è stato come tornare bambina per un po’.Noi fratelli maggiori infatti abbiamo tante responsabilità, avere anche solo un fratello più piccolo ci fa rendere più protettivi. Guai a toccare i fratelli minori, divento una mamma chioccia che si mette i pulcini sotto le sue ali e inizia a beccare tutti. Ma siamo anche le persone in mezzo quando un genitore litiga con uno di loro, siamo in mezzo perché abbiamo già passato quel momento e siamo cresciuti quindi ora comprendiamo meglio perché i genitori si arrabbiano, comprendiamo le loro paure, preoccupazioni, desideri ma allo stesso tempo comprendiamo i nostri fratelli, sappiamo come si sentono e cosa vorrebbero dire. Insomma il nostro è un lavoro a tempo pieno fatto di emozioni, parole non dette e alcune espresse. Fare una pausa da tutto questo mi ha dato la carica per riprendere più attiva che mai.

Vi auguro anche a voi di avere sempre la possibilità d fermarvi un attimo senza sentirvi in colpa così da riprendere con più forza.

Ella

P.S. 

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mercoledì 3 agosto 2022

Io chi voglio diventare

 

Rientro in appartamento e mia figlia più grande mi avvisa che proprio davanti casa c’è una situazione molto insolita.

Una persona si trova sopra il cofano di un’auto e una donna cerca di farlo scendere, inoltre l’autista ha spostato l’auto un paio di volte con la persona sopra.

Mia figlia è turbata, la rassicuro e dopo aver visto dal balcone la scena vado a controllare di persona.

Mentre mi incammino, prego dentro me stessa chiedendo agli angeli di assistermi di portare sollievo e risoluzione senza in nessun modo aggravare la già precaria situazione.

In mano porto il telefono, da poco mi è arrivato quello nuovo, speriamo resista per tanti anni, non sono riuscita a passare quasi niente dei vecchi dati che avevo.

La situazione si svolge proprio davanti al palazzo dove siamo in vacanza al mare per qualche giorno.

La nonna è andata in spiaggia con Aronne in modo che non vedesse ciò che stava accadendo, invece Ella e Amo sono in appartamento che mi aspettano con Isa e Ago, per poi uscire anche loro.

Arrivo all’auto e chiedo cosa c’è che non va.

Un ragazzo è seduto sul cofano dell’auto che urla ad una donna lì vicino che lo prega di scendere e di smettere di gridare.

La donna è la madre.

Il ragazzo è in uno stato evidente di grande rabbia. Lamenta che la sua infanzia è stata orribile, che i genitori non l’hanno amato e non lo amano, mi ha elencato tutte le mancanze dei genitori, le fragilità e i limiti senza nessun ritegno.

La mia unica risposta è stato dirgli di trovarsi un lavoro ed uscire di casa se non si trovava bene in quell’ambiente. Questa cosa gli e l’ho ripetuta più volte, chiedendogli di finire di fare quel teatro perché i miei bambini e  molte altre persone, si stavano spaventando a vedere una scena simile.

Con la madre, sono bastati pochissimi attimi per capirci, ho letto tutto il suo dolore, la sua fatica e quanto si sentisse in difficoltà.

Il padre è sceso quasi subito dall’auto per allontanarsi e portarsi le chiavi della stessa con se, per sicurezza.

All’interno della vettura c’era un’altra persona, una giovane ragazza: la sorella, più piccola di un solo anno, che cercava di “nascondersi” evidentemente turbata da tale scena.

La madre mi accenna che erano appena scappati dal mare perché il ragazzo, Andrea, si era messo a fare una sceneggiata e loro si vergognavano di tale situazione.

Fermate i giudizi!!!

Qui non c’è nessun carnefice e nessuna vittima.

Con Andrea non si riusciva a comunicare perchè era completamente preso dalla sua rabbia, ho chiesto alla madre di allontanarsi con me di pochi passi per fare due parole tra noi e subito il ragazzo è sceso dall’auto inseguendoci e cercando ancora attenzioni.

Alla madre ho comunicato tutta la mia solidarietà in una situazione di grande fatica e dolore, al padre lo stesso ho fatto tanti auguri ed ho detto di farsi coraggio.

Piano piano mi sono allontanata e loro sono rimontati in auto e poi sono ripartiti.

La situazione è così rientrata.

Tornata in casa ho parlato con i miei figli più grandi, ho raccontato loro ciò che era successo. Soprattutto ho cercato di raccontargli le mie emozioni nel vivere per un attimo una situazione tanto difficile e tanto diversa dalla mia.

Ho raccontato loro cos’ho letto negli occhi di quella madre ed ho cercato di filtrare il padre che spesso non viene compreso e spesso appare lontano, assente ma invece cerca di fare quello che può allontanandosi per ridurre le tensioni e spezzare un equilibrio magari malsano.

Ho parlato molto di questo ragazzo di ventun anni che dopo poche parole ho compreso avesse delle “fatiche”. La fatica che lo rendeva così irritabile, così strano e teatrale in ricerca di continue conferme d’affetto era il fatto di non accettare i limiti dei suoi genitori e di restare fermo nel passato.

Questo Andrea, siamo tutti noi che in maniere differenti ci fermiamo al passato criticando ciò che altri hanno fatto e soprattutto hanno sbagliato e non vogliamo vedere ciò che ORA NOI POSSIAMO FARE/ CAMBIARE.

 


Questo post finisce qui con un amaro in bocca e con la consapevolezza che l’altro sono io.

Il mio mantra o giaculatoria come preferite chiamarla è:

IO SONO TE

TU SEI ME

NOI SIAMO AMORE

Bea

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