venerdì 19 luglio 2019

Fine settimana in montagna e vediamo il giro d'Italia

Ai primi di giugno abbiamo passato un fine settimana in montagna.
Era da poco iniziato il tanto atteso caldo, dopo quei lunghi giorni di continua pioggia, ricordate?! 
L'erba era appena poco cresciuta ma già da tagliare. 


Salendo abbiamo visto il disastro di alberi caduti durante quella strana tempesta con vento fortissimo mai vista dalle nostre parti.
La cosa più strana è stato vedere che il bosco era segnato dalla comparsa di una nuova strada fatta di alberi sradicati.
È vero che i pini hanno radici poco profonde e ce ne siamo ben resi conto, ma che strano vedere questa scia lunga e stretta.
Mi ha fatto pensare all'esperimento di Tesla in Alaska.


Siamo arrivati nel tardo pomeriggio abbiamo aperto casa, all'interno c'erano pochi gradi mentre all'esterno il sole scaldava bene.
Poi la stufa l'abbiamo fatta andare al massimo così i termetti elettrici.
Abbiamo riposizionato i materassi x fare i letti.
Si perché durante l'inverno alziamo tutti i materassi a mo' di capanna perché l'aria circoli meglio e si inumidiscano di meno.
E poi siamo andati a San Martino di Castrozza , ci vogliono circa 40 minuti, abbiamo scelto un locale per giovani ed abbiamo mangiato una pizza.
Il locale consigliatomi da amici era molto bello ma all'orario che siamo andati noi c'erano solo qualche signore che prendeva un aperitivo o meglio una correzione.


In una casa c'è sempre tanto da fare, questa volta hanno sistemato il cancello.
Quando dovevamo chiuderlo era veramente una penitenza,  ora si fa in un attimo.
Abbiamo approfittato di questo fine settimana perché passava il giro d'Italia delle biciclette.
Così poi senza più muoverci con l'auto abbiamo approfittato dell'evento per conoscere questo sport.


Eccoci tutti quanti ad aspettare il passaggio.
È stato interessante osservare come si comportavano i ciclisti " della domenica".
Innanzitutto abbiamo ammirato lo sforzo di tante persone giovani e meno giovani che salivano la montagna in sella alla loro bicicletta. 

Ad un certo punto i vigili che presidiavano la strada dalla mattina presto, hanno fermato il passaggio di tutti i ciclisti in quanto  dopo 20 minuti sarebbero passati i corridori professionisti. 
Ci sono stati due tipi di risposte.
La più triste è stata rappresentata dai furbi, che fingevano di fermarsi appena la bicicletta terminava la corsa, per poi ripartire spediti appena superati i controlli.
Poi chi addirittura imprecava perché voleva proseguire a sua discrezione, e a quest'uomo mio marito ha chiaramente detto di non imprecare data la presenza visibile di bambini. 
Abbiamo visto l'acidità unita alla furbizia ai me  di una donna che aveva deciso di non ascoltare  l'ordine dei vigili, ha fatto una pessima figura ai nostri occhi, tutte queste persone si sono mostrate poco piacevoli.
Per fortuna ci sono stati anche dei ciclisti molto simpatici, tra cui anche degli stranieri.
I vigili gli dicevano di fermarsi e di bere un po' d'acqua alla fontanella della piazzetta.
Ma l'episodio più simpatico si è manifestato in due ciclisti, un italiano ed uno straniero.
Quando hanno chiesto ai vigili quanto mancasse alla cima della montagna ed hanno saputo che ci volevano ancora 7 km, lì hanno ringraziati dicendo " mi ha salvato la vita", non riesco ad esprimere l'ironia a parole ma è stata una scena simpaticissima.



Devo dire che siamo rimasti sorpresi da quante auto con la pubblicità sono passate oppure di supporto,prima degli atleti.
E gli atleti a gruppi, tantissimi ma non quanti ce ne aspettavamo, giovani molto giovani.


In conclusione abbiamo salutato i nostri amici alla malga e siamo tornati a casa con molte nuove informazioni sullo sport più praticato in Italia.

Un caro saluto Bea e famiglia

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